23 ottobre, 2007

AIUTO, PASTORE

Mani pallide con unghie ricurve
armi di avvoltoio civile, voce media per recintare la pecora
questo e’ il cane randagio, vestito da pastore
scavato da rabbia grondante di denti.
Questo e’ l‘uomo nel letto che ondeggia sulla leva
di turno, sguainandone l’anima con artiglio spuntato.

LE PAROLE

Ogni cosa è una parola.
Ogni pensiero, ogni idea, ogni curva.
Certe parole si scrivono sulla carta
altre nelle intenzioni,
nell’aria dentro una macchina ferma
sulla lingua che cerca di entrare
sulla federa del cuscino caldo
sull’asfalto di chi torna a casa.

Certe parole le scrivono gli altri
e si appendono per guardare fuori
come una finestra in una stanza senza finestre
si strusciano a strisce sulla tela
cambiando densità
e colore.

Le parole sono tutto.
Sono ruvide, liquide, aspre.
Hanno tante forme e confini, la pelle
le mani, le porte.

Ogni cosa ha una parola
come un domopack avvolto e trasparente
che aiuta a capire
cosa c’e’ sotto.