14 settembre, 2007

PORTE APERTE

Rimangono porte aperte
nel lungo corridoio.
Luce e aria proibita solo a me
si apre su coni di pulviscolo di luce.
sabbie mobili di rumore.
Io, ladra di mariti in alberghi di lusso,
non devo guardare dentro,
In lontananza frusciano ritmicamente
ascensori
che si aprono su grossi uomini in grigio
e i loro figli ricci
e ricchi
corrono fuori riempiendo lo spazio di echi acuti
Io, perduta prostituta d’amore,
chiamo con pudore
pulsanti dorati
e un timido servizio in camera
per una New York degli altri
quelli legittimi
che hanno le chiavi.

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