06 marzo, 2006

FUOCO AUTOMATICO



La fotografia che cerco di farmi
e’ sempre mossa,
ma il movimento non e’ un’opzione.
Dov’era quella spiaggia, cosa tenevo in mano?
sale grigio biologico su un pavimento
sfumato di blu

strisce di sguardo in macchina, capelli intorno
l’aria trascina i gabbiani
in macchie grige, ventosi risvolti.

Gli aliti sull’obiettivo non contrastano.
L’espressione tersa svanisce.
Gli occhi liquidi annacquando il vetro
adombrano di rimanenze gli iridi.

Se ci fosse nella vita
il fuoco automatico
i contorni nitidi e i baci e le intenzioni
sarebbero congruenti al cuore.

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